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Ortodonzia

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Un trattamento ortodontico può essere affrontato a qualsiasi età; non è quindi solo prerogativa degli adolescenti. Proprio nel caso di trattamento su adulti, esistono svariate possibilità molto efficaci che tengono anche conto di un fattore importante: l'aspetto estetico.

A cosa serve un trattamento ortodontico?

Una malposizione dentale o mascellare può essere la causa dell'insorgenza della carie o di problemi parodontali, così come creare fastidi all'articolazione temporo-mandibolare, provocare la perdita prematura dei denti o scatenare anche forti emicranie.

Un trattamento ortodontico può però anche essere assolutamente indispensabile se dobbiamo intervenire sui denti residui per facilitare il successivo inserimento di quelli sostitutivi. L'obiettivo di ogni terapia ortodontica è comunque sempre quello di mettere il paziente nelle condizioni di recuperare un bel sorriso.

Inizio di trattamento

Prima di iniziare la cura ortodontica vera e propria, devono essere presi in considerazione diversi aspetti, come ad esempio la posizione dei mascellari e dei denti nonché il rapporto tra loro o l'armonia tra labbra, lingua ed arcate dentali.

In linea di massima sono necessarie anche alcune radiografie che permetteranno all'ortodontista di valutare i rapporti interdentali o la presenza di elementi non ancora erotti (germi dentari) ed eventuali patologie. Altrettanto importante è la conformazione di entrambi i mascellari per le ulteriori analisi e la definizione del piano di trattamento.

Due fasi di trattamento: attivo e passivo.

Nella fase attiva, che a seconda del caso può durare fino a 3 anni, i denti vengono riportati nella posizione corretta con svariati, piccoli passaggi. In tutto questo periodo saranno necessarie diverse visite di controllo, con una frequenza media tra 3 e 8 settimane l'una dall'altra. Per il successo del trattamento, la cooperazione del paziente è di fondamentale importanza.

L'obiettivo della fase passiva, al termine di quella attiva, è quello di fissare la posizione raggiunta con la terapia da denti e mascellari. Questo momento terapeutico viene anche denominato ontenzione o profilassi anti-recidiva.

Metodiche d'intervento: "fissa" e "rimovibile"

Nella terapia fissa, l'apparecchiatura ortodontica viene incollata direttamente sui denti tramite bande, brackets ed altri dispositivi.

Al contrario, l'apparecchio rimovibile non rimane in bocca per tutto il tempo, ma può essere rimosso ad esempio durante i pasti o durante l'attività sportiva. In molti casi, l'ortodontista sceglie una terapia che utilizzi entrambi i sistemi sopra menzionati.

Nei casi più difficili e complessi, può anche rendersi necessario l'intervento chirurgico o la rimozione di uno o più elementi dentari.

Questa eventualità viene, tuttavia, sempre concertata tra paziente e ortodontista.

Tecnica fissa

Il vantaggio di un apparecchio fisso è che le forze necessarie per spostare i denti, agiscono 24 ore su 24 e quindi il tempo complessivo del trattamento è inferiore se paragonato a quello necessario con una terapia rimovibile. Inoltre questo metodo è molto preciso e ben programmabile. Il paziente non può dimenticarsi di portare l'apparecchio e con questo metodo possono essere trattati casi anche molto complessi con esiti estremamente positivi.

I brackets

I brackets, o attacchi ortodontici, sono delle piccole ma precise guide che vengono incollate sui denti. Presentano una scanalatura centrale (slot) nella quale viene inserito un filo metallico a forma di arco, preposto a trasmettere le forze necessarie per il movimento dentale. I brackets possono avere varie forme e dimensioni nonché essere realizzati con materiale diverso. La scelta del tipo di attacco più confacente al caso, dipende dalle necessità terapeutiche ma anche dalla specifica tollerabilità ai metalli o alle pretese estetiche del paziente.

Brackets metallici: i classici
I brackets più comuni sono quelli metallici. Sperimentati ed impiegati ormai da anni, sono robusti e presentano eccellenti caratteristiche meccaniche. Comunemente vengono realizzati in leghe inossidabili d‘acciaio per specifico uso medicale, anche se per lo più queste contengono il nichel. Ma niente paura: se sa di essere allergico al nichel, esistono soluzioni alternative come i brackets in titanio puro, che sotto il profilo della biotollerabiltà sono il massimo oggi disponibile in commercio. È inoltre molto importante sapere se il bracket è stato realizzato in un unico pezzo perchè in questo caso è privo di saldature.

 

 

 

Brackets autoleganti: i tecnologici
I brackets autoleganti sono l‘ultima generazione di attacchi ortodontici metallici. La loro principale caratteristica consiste nella presenza di uno sportello che, coprendo lo slot, sostituisce la tradizionale legatura dell‘arco. In tal modo, riducendosi l‘attrito complessivo tra filo e bracket, i tempi di trattamento si accorciano. Viene inoltre richiesto un minor numero di appuntamenti per il controllo terapeutico.

 

 

 

 

Brackets in titanio: gli anallergici
Il titanio è il materiale d‘elezione per assicurare la massima biocompatibilità. Già da tempo viene impiegato in medicina, ad esempio in ortopedia, per questa sua straordinaria peculiarità e viene oggi utilizzato con successo anche in ortodonzia per il trattamento di pazienti allergici al nichel o ad altri metalli.

 

 

 

 

Brackets in ceramica e policarbonato: gli estetici
Per i denti frontali più esposti, questi brackets in ceramica o plastica sono sicuramente un'alternativa esteticamente preferibile, soprattutto se combinati con archi bianchi, ovvero dello stesso croma dei denti. I brackets in ceramica presentano il vantaggio di mantenere il colore nel tempo, in altre parole non subiscono pigmentazioni durante la terapia, rimanendo sempre ben mimetizzati con i denti naturali. Tuttavia sono un po' più costosi dei brackets metallici. I brackets in plastica sono invece più economici di quelli in ceramica, ma possono subire delle modificazioni cromatiche a causa di alcuni alimenti come ad esempio il curry. Inoltre presentano uno slot rinforzato in metallo.

 

 

 

Brackets in ceramica colorata: i più vivaci

Molto apprezzati dai più giovani, questi attacchi in ceramica presentano colori di tendenza che alla luce ultravioletta delle discoteche assumono una bellezza "spettrale". Sono disponibili nei colori rosa, acquamarina e granata. Un modo insolito e divertente per portare l'apparecchio ortodontico.

 

 

 

 

Brackets linguali: gli speciali

Anche i brackets linguali sono in metallo. Tuttavia, poichè vengono applicati all'interno della bocca, risultano praticamente invisibili. La cosiddetta terapia linguale è di gran lunga più complessa rispetto a quella tradizionale e di conseguenza più costosa, ma offre un innegabile vantaggio estetico.

 

 

 

 

 

Gli accessori

 

 

A cosa servono gli archi?(1)

Gli archi sono fili metallici a forma di arcata dentale di vario spessore. Vengono inseriti nelle scanalature (slot) dei brackets e fissati con apposite legature. Le sollecitazioni che vengono attivate a seguito della loro deformazione elastica, vengono trasmesse al dente tramite i brackets, per ottenere una rotazione, un'inclinazione o uno spostamento.

Cosa sono i tubetti buccali? (2)

I tubetti buccali sono piccole cannule attraverso le quali gli archi vengono guidati nelle zone posteriori dei denti. Generalmente sono incollati direttamente solo sugli ultimi denti (molari) o fissati alle bande che a loro volta vengono cementate su questi denti. La loro funzione è anche quella di impedire all'arco la sua fuoriuscita, ma permettono anche il montaggio di ulteriori elementi terapeutici con gli archi extraorali.

Perchè si usano le bande? (3)

Le bande sono "anellini metallici" preformati anatomicamente che vengono cementati sui denti. Su queste bande vengono fissati i tubetti precedentemente descritti. In tal modo si ottiene la massima stabilità e resistenza dell'apparecchiatura, molto importante perchè spesso nelle zone posteriori si sviluppano forze considerevoli. Viene pertanto evitato il distacco anzitempo del tubetto.

 

Altre apparecchiature ortodontiche fisse

 

La cerniera di Herbst®

La cerniera di Herbst® è un dispositivo ortodontico che viene fissato nella bocca del paziente. Prende il nome dal suo inventore, il Dr. Emil Herbst® e viene impiegato per riportare la mandibola in una posizione ideale corretta, in modo che i denti dell'arcata superiore e quelli dell'arcata inferiore ritrovino un giusto rapporto tra loro, recuperino una cosiddetta buona "intercuspidazione".

Ancoraggio con miniviti

Un nuovo ed efficace metodo terapeutico per favorire l'ottimale spostamento dentale, è quello che utilizza uno o più elementi di ancoraggio abbinati alla tradizionale apparecchiatura ortodontica (vedi foto sotto). Per ottenere un ancoraggio di questo tipo, viene inserita nella cavità orale per breve tempo (ca. 6 mesi) una piccola vite (chiamata anche pin), ad esempio tra le radici di due denti vicini. Con questo sistema è altresì possibile ridurre il numero delle estrazioni dentali nei casi di mancanza di spazio, riducendo il disagio al paziente. Infine, l'apparecchiatura risulta di gran lunga più invisibile rispetto ad altri metodi fino ad oggi utilizzati per risolvere problemi analoghi (archi extraorali) e può essere adottata sia con pazienti giovani che con quelli adulti

Al termine del trattamento

Terminata la fase attiva del trattamento, è assolutamente necessario un periodo di stabilizzazione passiva per fissare il risultato raggiunto. Si deve sapere che, giunti a questo punto, la posizione dei denti è ancora relativamente instabile, in altre parole il rischio che ritornino nella loro posizione iniziale è molto alto. Con l'impiego di retainer metallici invisibili perchè inseriti all'interno della bocca o con altri apparecchi rimovibili che però dovranno essere portati più a lungo (soprattutto di notte), avrà sicuramente recuperato il Suo splendido sorriso.